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Visualizzazione dei post da 2014

Proposta di regolamentare i bitcoin: cosa rispondono i soliti noti

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Il Dipartimento dei Servizi Finanziari dello Stato di New York, guidato da Ben Lawsky, ha predisposto a luglio 2014 una bozza di regolamentazione chiamata "Bitlicense", e ieri ha pubblicato i 3746 commenti che sono arrivati durante il comment period . A leggere alcuni commenti, probabilmente qualcuno non si aspettava che sarebbero stati resi pubblici; questa posizione di trasparenza depone a favore di Lawsky, chapeau. Tra questi, ci sono anche dei nomi importanti, non solo del settore mondo bitcoin. Vediamone qualcuno: Amazon , il gigante dell'e-commerce, parla di un circuito chiuso ("closed loop") dei sistemi di pagamento digitali e di accessi prepagati, o carte punti o carte fedelta' che dovrebbero essere escluse dalla definizione di "valuta digitale". A me suona come: "noi vogliamo farci la nostra moneta digitale, pero' per favore lasciateci in pace e prendetevela solo con i bitcoin" Western Union , recentemente soggetto di

Perché e' sbagliato credere che con i Bitcoin ci possa essere anonimato

Chi dice che con i bitcoin si possono tranquillamente evadere le tasse, effettuare acquisti di prodotti illegali o finanziare il terrorismo e' male informato o in mala fede. Vediamo di capire il perche'. Indirizzi ip L'indirizzo ip, per i pochi che ancora non lo sanno, e' l'indirizzo numerico assegnato agli utenti connessi ad Internet. Dall'indirizzo ip usato da un utente, possiamo sapere anche da quale Stato, spesso anche da quale citta', si sta collegando l'utente, e con quale Internet provider. Tramite l'Internet provider, diventa possibile arrivare a conoscere esattamente quale abbonato ha utilizzato quella connessione. E' diffusa la convinzione che da un wallet, o indirizzo bitcoin, non essendo legato ad un indirizzo ip, ad una email o ad altri tipi di informazioni sull'utente, si possa garantire un alto livello di anonimato. Ci sono diversi motivi per i quali questa convinzione e' pericolosamente sbagliata. Mappare tutti gl

Moneta Virtuale? Elettronica? Ma come parli ???

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Le parole sono importanti, in base ai termini usati per definire qualcosa spesso si capire molto più su chi parla che su ciò di cui si sta parlando. E questo può valere soprattutto nel caso dei bitcoin. " nomina sunt consequentia rerum ", diceva il latino Giustiano. Ad esempio adesso usiamo indistintamente i termini Web o Internet, ma ci fu un tempo, mi sembra ricordare fosse proprio ai tempi di Giustiniano, nel quale il Web non c'era, c'era solo internet con la i iniziale minuscola e indicava un protocollo per collegare dei computer, e non era neanche tanto diffuso. Vediamo i diversi modi con cui vengono chiamati i bitcoin, e cosa potrebbe intendere chi li usa. Moneta digitale : un bel modo per semplificare. Sembrerebbe suggerirci: "non si tratta del denaro fisico che usiamo tutti, fatto di carta e metallo, ma funziona solo dentro i computer". Possiamo considerare i Bitcoin monete digitali, ma da questo punto di vista non c'è poi molta dif

I bitcoin spiegati con le brillanti previsioni sul futuro delle nuove tecnologie

Un modo per controbattere alle più comuni obiezioni che vengono rivolte ai bitcoin, potrebbe essere quello di utilizzare come spunto per le risposte alcune obiezioni più o meno famose su altre tecnologie che si sono succedute nel tempo, proviamoci: O: Apple, Google, Amazon: i bitcoin? Non ci interessano Internet? Non ci interessa (1993, Bill Gates) Apple principalmente, ma anche Google, hanno i loro sistemi di pagamento, e sui loro sistemi proprietari hanno grandi progetti. È abbastanza scontato che adesso che hanno un certo peso nell'industria cerchino di fermarlo, così come all'inizio di Internet la Microsoft vedeva Internet più come una minaccia che una opportunità. Ma quando la gente si accorge delle potenzialità, ne usufruisce, e non è disposta a tornare indietro, anche chi riesce a monopolizzare un intero settore si adatta per non soccombere O: Non ci sono abbastanza persone che usano i bitcoin non c’è possibilità che l’iPhone della Apple possa avere un market

Bitcoin non compatibile con lo Stato

Una interessante provocazione di Oleg Andreev. Se si pensa che lo Stato sia un'istituzione utile e praticabile, e i Bitcoin siano una tecnologia utile e praticabile, si sta mentendo a se stessi. Lo Stato è una costruzione gerarchica di "terze parti fiduciarie" (TTP, trusted third parties). In teoria, alcune interazioni sociali possono implicare un conflitto che può essere risolto da una terza parte fiduciaria (arbitro). In uno stato nazionale alla fine è una specifica agenzia governativa (ad esempio la polizia). Nel caso ci sia un conflitto tra un cittadino e un ente governativo, c'è un'altra agenzia governativa a vegliare su di essa. Così, un poliziotto è sorvegliato dal suo capo, un capo è sorvegliato da un tribunale, il tribunale è sorvegliato da un parlamento o da un presidente, e questi vengono rovesciati da una folla inferocita di tanto in tanto. La teoria dice che ogni conflitto possa essere giustamente risolto dallo Stato, se le parti da sole non ri

Un cambiamento culturale epocale grazie ai Bitcoin e le sue donazioni

L'informazione è ricchezza. Per la prima volta, grazie ai Bitcoin, è possibile  fare donazioni spontanee inviando denaro direttamente a chi produce i contenuti. È un modo per far sapere  ai creatori di contenuti ciò che viene considerato avere valore e incentiva a dedicare tempo e talento verso la creazione di tali contenuti. Questo può innescare un circolo virtuoso, invertendo quel processo dove l'innovazione tecnologica produce disoccupazione . Una crescita nell'abitudine ad effettuare donazioni può essere l'inizio di un cambiamento profondo nella nostra cultura. Spiego perché e come credo che questo sia importante. Da quando ho conosciuto e finalmente capito i Bitcoin ad un livello abbastanza profondo, ciò che più mi ha emozionato è stato il suo grande potenziale nell'agevolare un cambiamento nella nostra cultura. Recentemente sta aumentando l'abitudine da parte degli utenti ad effettuare donazioni, questo può essere il segnale che siamo testimoni d

Paypal e bitcoin: il patto con il diavolo

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La notizia dell'apertura di  Paypal all'uso dei Bitcoin , è stata accolta da tutti come una buona notizia per i bitcoin, oltre che per PayPal. Ma quanto questo matrimonio di convenienza può funzionare o essere veramente "conveniente"? Internazionale Il primo dubbio è sulla disponibilità geografica: "sarà inizialmente disponibile ai merchants nel nord america" dice l'annuncio. Una delle caratteristiche dei bitcoin, è l'indipendenza geografica delle transazioni: chiunque possegga Bitcoin può trasferirli ad un qualunque wallet, indipendendentmente dalla localizzazione geografica, e non è possibile limitare tale libertà in funzione della appartenenza geografica sia del mittente che del destinatario. Scatole cinesi Paypal specifica che "i bitcoin non saranno aggiunti come valuta nel wallet digitale e i pagamenti in Bitcoin non saranno processati attraverso la loro piattaforma di pagamento", ma che consentirà ai merchant di accettare bit

bitcoin, il denaro su Internet può essere divertente

Diciamocelo: quando si tratta di denaro, anche Internet finisce per essere noioso, fastidioso. Procedure complicate e burocrazia, le peggiori abitudini delle banche riportate on line. I siti vogliono sapere non solo cosa vuoi fare, ma chi sei, nel peggior significato che può assumere questa intrusione. Non si tratta solo di privacy, ma di capire perché per anche per pagare il più stupido dei servizi io devo dare la mia mail, il mio numero di telefono, il cognome da nubile di mia nonna, e dimostrare di non essere un robot cercando di indovinare quale misteriosa scritta si cela dietro un pasticcio creato sicuramente da un robot. Immaginate di entrare in una edicola per comprare un giornale, e all'ingresso avere un impiegato doganale imperturbabile che vi chiede: "Alt! Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino!" E come nel film la voglia di mandarli a quel paese è irresistibile. Con i bitcoin Internet torna ad essere divertente anche quando si tr

Speculare sui bitcoin

Il valore di mercato dei bitcoin e la “speculazione” sui bitcoin sono due facce della stessa medaglia, in quanto la corrispondenza del valore dei bitcoin in valuta "legale" (dollari, euro, etc.) è dato dalla richiesta e offerta sui vari siti, chiamati exchange, che offrono questo servizio. Siti come bitcoinwisdom ,  bitcoinity ,  bitcoinaverage.com , bitcoincharts.com , coindesk , preev.com , zeroblock.com , consentono di vedere in tempo reale la quotazione dei bitcoin e in alcuni il dettaglio sui vari exchange. Prendiamo ad esempio l'andamento del valore in dollari su Bitstamp:  https://bitcoinwisdom.com/markets/bitstamp/btcusd Se il 1° gennaio 2013 avessimo investito $1000 comprando bitcoin su Bitstamp, con la quotazione di circa $13,36 per bitcoin ci saremo trovati ad avere acquistato circa 75 bitcoin. E vendendo quei 75 bitcoin sempre su bitstamp undici mesi dopo, il 1° dicembre 2013, con la quotazione di circa $1100, avremo incassato circa $82000 (ottantaduemila

Emendamento Boccadutri sui bitcoin: che confusione

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(nota: il 24 gennaio 2014 Boccadutri ha annunciato al Corriere di aver ritirato l'emendamento) Venerdì 17 gennaio 2014 nella storia dei bitcoin in Italia forse verrà ricordato come il giorno in cui il parlamento italiano iniziò ad occuparsi di bitcoin. Sergio Boccadutri , deputato di SEL, posta il tweet : "L'emendamento su #bitcoin che ho presentato al Piano #DestinazioneItalia #cashlesswayitalia #nocash" con tanto di immagine del testo dell'emendamento proposto. L'intento dichiarato è di " favorire lo sviluppo del commercio elettronico e la diffusione di nuove soluzioni e-commerce ". Ribadito anche dal comunicato stampa : " ... al fine di agevolare la diffusione dei pagamenti elettronici ". Ma dalla lettura della proposta non è per niente chiaro come tale emendamento possa andare in tale direzione, sembrerebbe invece alimentare più dubbi, non solo rispetto all'obbiettivo dichiarato, ma anche sulla sua applicabilità. Il