La rete bitcoin non può essere hackerata. I suoi utenti si.

A metà degli anni ‘90, per spiegare l’allora sconosciuta rete Internet, si raccontava come fosse stata progettata per resistere ad un attacco nucleare. “Se distruggessero le centrali dei nostri sistemi di comunicazione, saremmo paralizzati” si interrogavano i militari. E così fu progettata una rete dove non esistono dei nodi centrali, basata sull'affidabilità permanente, nella quale se il percorso viene interrotto dalla distruzione di un nodo, la rete troverà un percorso alternativo. Da questo semplice concetto si è sviluppata e diffusa oltre ogni confine l'Internet che conosciamo.
Il processo che ha portato alla creazione dei bitcoin è stato analogo.
I sistemi di pagamento si sono sempre basati sulla presenza di soggetti “fiduciari”: istituti finanziari, server sicuri e protetti, impiegati affidabili.
E anche l’e-commerce si basa quasi esclusivamente su istituzioni finanziarie che fungono da
fiduciari per elaborare pagamenti elettronici.
Ma questi sistemi sono corruttibili, e possono essere dei “single-point-of-failure”, punti che  se vengono compromessi mettono in crisi tutto il sistema, che su questi fa affidamento.
Nell'e-commerce i commercianti devono diffidare dei loro clienti, e si trovano a dover richiedere informazioni che non sono necessarie per gli acquisti fatti in contanti. Una certa percentuale di frodi nei pagamenti viene considerata inevitabile.
Non esiste alcun meccanismo per effettuare i pagamenti su un canale di comunicazione che non abbia la necessità di una terza parte affidabile” sentenzia nel 2008 uno sconosciuto Satoshi Nakamoto nel suo documento “Bitcoin: un sistema di pagamento elettronico peer-to-peer”, un white paper di 9 pagine destinato a rivoluzionare il modo in cui noi conosciamo il denaro.
La proposta di Nakamoto mette insieme alcune tecnologie sviluppate negli anni precedenti: la crittografia asimmetrica per garantire sicurezza e riconoscimento degli utenti e delle loro transazioni senza comprometterne la privacy, il peer-to-peer che evita di avere dei server centrali, il proof of work ideato per rendere costosi attacchi come il dos (denial of service) e lo spam.

I generali bizantini

Nakamoto nel suo white paper introduce una nuova tecnologia, la blockchain, capace per la prima volta di risolvere il problema informatico noto come “i generali bizantini”: in un sistema distribuito senza una entità centrale, come stabilire il consenso tra i partecipanti se tra questi possono esserci degli attaccanti, dei nemici?
Il problema può essere così descritto: i generali bizantini stanno assediando una città, ognuno con la propria armata. Potranno vincere la battaglia solo se la maggior parte di loro attaccherà la città nello stesso momento, altrimenti verranno sconfitti. Si scambiano dei messaggi, per concordare l’attacco, ma tra di loro c’è una piccola minoranza di generali infedeli, che potrebbe non solo ingannare ma alterare i messaggi degli altri.
Allo stesso modo, in un sistema di pagamento peer-to-peer, potrebbero esserci degli hacker interessati a manipolare le transazioni attribuendosi del denaro che non posseggono.
Nei Bitcoin, le transazioni vengono inserite all'interno di blocchi in una catena sempre crescente, la blockchain. Ogni blocco contiene l’hash del blocco precedente che fa in modo che anche se un solo un bit di un blocco viene cambiato, gli hash di tutti i blocchi successivi dovranno essere ricalcolati. E per rendere impraticabile questo ricalcolo viene introdotta la proof-of-work, per ogni blocco vengono fatti dei calcoli molto complessi che rendono questo ricalcolo molto costoso.
Diventa quindi impraticabile per un hacker manipolare i conti, una volta inseriti all’interno della blockchain.

Le chiavi private

Se le transazioni Bitcoin non sono hackerabili, manipolabili, come mai si leggono sempre più spesso notizie che parlano di Bitcoin e di hacker?
Gli indirizzi bitcoin usano la crittografia asimmetrica, così chiamata perché utilizza due chiavi diverse una definita chiave privata, e l’altra chiave pubblica. La chiave pubblica corrisponde all’indirizzo Bitcoin su cui fare i pagamenti, può e deve appunto essere resa pubblica allo stesso modo con cui possiamo stampare il nostro iban in una fattura e non stiamo compromettendo la sicurezza del nostro conto corrente bancario.
La chiave privata, come la password del conto corrente, deve invece essere solo nella disponibilità del proprietario perché con questa si potranno effettuare le transazioni firmandole per essere inserite nella blockchain.
Queste chiavi private possono essere memorizzate nel nostro cellulare, o nel computer, dal programma che gestisce il nostro portafoglio (wallet in inglese) bitcoin.
Se un hacker riesce ad accedere dove è memorizzata la chiave privata del nostro wallet, potrà portarsi via tutti i nostri bitcoin, e una volta trasferiti non esiste polizia o giudice capace di annullare una transazione bitcoin.

Ci sono poi dei servizi on line, come Coinbase o Xapo, che possono gestire il vostro wallet sui loro server. In questo caso sono loro a proteggere le chiavi private, ma potrebbero essere loro vittime di questi attacchi.

Commenti

  1. E' UN CRIMINALE EFFERATISSIMO: PAOLO BARRAI! E' UN LADRO E TRUFFATORE CHE TI AZZERA TUTTI I RISPARMI: PAOLO BARRAI! E' UN IDIOTA CHE SBAGLIA, SEMPRE, SEMPRE E STRA SEMPRE IN BORSA: PAOLO BARRAI! E' UN NAZISTA, RAZZISTA, KU KLUK KLANISTA, SUPER STRA ANTISEMITA......... PAOLO BARRAI! E' UN PEDOFILO INCULA ED AMMAZZA BAMBINI: PAOLO BARRAI! E' UN TERRORISTA DI ESTREMA DESTRA, E' UNO.............. SPIETATISSIMO ASSASSINO: PAOLO BARRAI! E RICICLA SOLDI ASSASSINI DELLA NDRANGHETA IN CRIMINALISSIMA ICO EIDOO! D'ALTRONDE, E' NOTO IN TUTTO IL MONDO COME IL: ^PEDOFILO NDRANGHETISTA DEL BITCOIN^)!
    https://twitter.com/megliomortiche1

    1

    ED E' TANTO QUANTO UN COCAINOMANE PAZZO E MANIACO FACENTE FILM PORNO EFFETTUANDO SESSO ORALE CON CAVALLI: PAOLO PIETRO BARRAI, NATO A MILANO IL 28.6.1965 ( NON PER NIENTE E' NOTISSIMO IN TUTTO IL MONDO COME " CCC CIUCCIA CAZZI DI CAVALLO PAOLO BARRAI")! OLTRE CHE LADRO, TRUFFATORE, SEMPRE FALSO, INCAPACISSIMO IN BORSA, AZZERANTE I RISPARMI DI TUTTI E SEMPRE! OLTRE A STRA ESSERE UN NAZI-ST-ALKER VIA INTERNET, AIZZATORE DI SUICIDI, MANDANTE DI OMICIDI, E TORTURATORE OMICIDA! OLTRE AD ESSERE STATO GIA' "SOLO" 3 VOLTE IN CARCERE" ( IN UN PRIMO CASO, A SEGUITO DI ENORMI CRIMINALISSIME FRODI CHE EFFETTUAVA IN CITIBANK, COME DA FINALE DI QUESTO ARTICOLO https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/02/19/maxi-evasione-da-400-miliardi-terenzio-sotto-torchio.html
    PER POI CONOSCERE ALTRA GALERA ANCHE IN BRASILE E PURE PER PEDOFILIA OMOSESSUALE
    http://www.rotadosertao.com/noticia/10516-porto-seguro-policia-investiga-blogueiro-italiano-suspeito-de-estelionato
    http://noticiasdeportoseguro.blogspot.be/2011/03/quem-e-pietro-paolo-barrai.html
    http://www.geraldojose.com.br/mobile/?sessao=noticia&cod_noticia=13950
    http://www.jornalgrandebahia.com.br/2011/03/policia-civil-de-porto-seguro-investiga-blogueiro-italiano-suspeito-de-estelionato/
    http://www.devsuperpage.com/search/Articles.aspx?hl=en&G=23&ArtID=301216
    http://www.rotadosertao.com/images/fotos/fotos_noticias/testao.jpg
    https://pbs.twimg.com/media/CIB3862WcAA8F7c.png ).



    RispondiElimina
  2. 5
    Vadano costoro a riciclare i loro soldi mega omicida dal figlio di troiaccia criminalissimo Fabrizio Cieslakiewicz di Banca dello Stato Lugano, dal figlio di troiaccia criminalissimo Daniele Albisetti di Banca dello Stato Lugano, dal figlio di troiaccia criminalissimo Claudio Genasci di Banca dello Stato Lugano, dal figlio di troiaccia criminalissimo Patrick Lafranchi di Banca dello Stato Lugano, dal figlio di troiaccia criminalissimo Gabriele Zanzi di Banca dello Stato Lugano! Vielen Danke, Ya!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il bitcoin non esiste

Bitcoin non compatibile con lo Stato

Decentralizzazione: perché le reti stupide sono le migliori