Un mondo senza bitcoin sarebbe un mondo un pò meno libero

Quando si parla di bitcoin, spesso si ragionare sulla tesaurizzazione, volatilità, speculazione di bitcoin.

Ma concentriamoci per un attimo su un altro scenario. Ipotizziamo che esista un signore che si chiama Julian Assange, e che questo signore e la sua organizzazione non piegandosi ai grandi potenti della terra decidano di rilasciare documenti diplomatici confidenziali al pubblico dominio. E che nel fare questo, l'organizzazione si doti di risorse che provengono da donazioni spontanee. Cosa succederebbe se, senza un processo, senza neanche un formale capo di accusa, le istituzioni finanziarie improvvisamente decidessero di congelare i conti di questa organizzazione? Perché mai queste organizzazioni, senza un mandato da parte di un giudice, nonostante il segretario del tesoro degli stati uniti Geithener annuncia che non ci sono basi legali per questo blocco, possono permettersi questo arbitrio? Questo è il tema fondamentale o fondante che dovremo sempre tenere in considerazione quando parliamo delle libertà correlate al denaro. Perché immagino che per Assange la stabilità dei dollari che gli sono stati sequestrati non sia prioritaria. Certo, ha fatto male Assange a chiedere donazioni tramite carta di credito e paypal, avrebbe dovuto forse chiedere ai suoi sostenitori di mandare direttamente per posta valigette con i contanti, lingotti d'oro, o bonifici su un conto cifrato in qualche paradiso fiscale.

Ma questi sistemi sono decisamente meno pratici rispetto ai bitcoin. Prendiamo il valore immobiliare di una casa. La volatilità dei prezzi immobiliari può essere più drammatica di quella dell'oro. Ma quando qualcuno ha bisogno di una casa, per dormirci la notte, potrebbe non essere altrettanto disponibile ad avere il corrispettivo in oro, anche se potrebbe essere molto più conveniente.

Eppure che ci vuole: vendo oro, compro casa.

Chissà quanti investitori, speculatori, lo fanno ogni giorno senza neanche alzarsi dalla loro scrivania. Però una casa non è solo ciò che rappresenta il suo valore immobiliare. Questo è importante solo al momento dell'acquisto o della vendita, se io ho solo 200k euro difficilmente potrò comprarmi una casa che ne costa 500k.

Ma io potrei avere una casa che vale 200k che però non sono disposto a vendere neanche a 500k, come è successo a Chongquing http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/03_Marzo/13/casacina.shtml

Piaccia o no, oro, case, banconote, euro, lira italiana, possono avere un valore di mercato ma anche un valore relativo, soggettivo, così come un libro una canzone o un film. Il mercato è una bestia terribile, che qualcuno vorrebbe chiudere nella gabbia di uno zoo per poterlo mostrare ai turisti senza paura che se li sbrani, e qualcun'altro vorrebbe che corra libero divorando poveri animaletti indifesi perché questa è la sua natura. Poi c'è il valore relativo, che risponde a delle logiche che solo parzialmente possono essere influenzate dalle logiche di mercato. Abbiamo visto il caso delle donazioni, il caso della casa del cinese. La lira italiana non vale più una lira, però qualcuno potrebbe essere disposto a comprare una banconota da 10mila lire per 2500 euro http://www.ebay.it/itm/UNICA-SU-EBAY-R3-XA-SOSTITUTIVA-NUMERI-BASSI-BANCONOTA-10000-LIRE-BUSTO-DUOMO-/350787472902

È poi possibile che 10 euro siano più importanti di 100 euro? Una persona perde una banconota da 100 euro e neanche se ne accorge, un'altra ha bisogno di 10 euro per mangiare e non ce li ha. Per chi si è preoccupato che giovedì 2 maggio 2013 un bitcoin "si vendeva" a $115, e il giorno dopo a $80, bastava aspettare un'altro giorno perché sabato era di nuovo a $115. Sicuramente questa volatilità non fa piacere a nessuno, ma provate a chiedere ai poveri correntisti ciprioti (enti di beneficenza e scuole incluse) quanti giorni dovranno aspettare perché vengano restituiti loro quegli stabilissimi euro prelevati forzosamente.
Bisogna concentrarsi meno sul valore di mercato. E difendere senza se e senza ma il diritto al valore relativo, che poi significa la libertà di usare una moneta completamente digitale, non sottoposta a umori, regole e balzelli decisi dalle autorità. Difendere un sistema che dia la libertà a due utenti di scambiarsi valore senza avere organismi preposti alla mediazione, al controllo, alla censura, anche se fatti in nome del bene della gente.

E se questi due utenti che si scambiano valore sono da una parte un ladro e dall'altra un ricettatore (o peggio, uno speculatore!), be' i grandi della terra vadano a perseguire questa gente per il fatto di essere un ladro o un ricettatore, non il mezzo che hanno scelto di usare per comunicare.
Bitcoin c'è oggi, è arrivata, sta funzionando. Non ci sono solo Mt.Gox e bitstamp che ogni giorno consentono scambiare bitcoin in milioni di dollari americani, ma anche canadesi e australiani, euro, sterline, yen, yuan, rubli, zloty, e altro.
Ci sono migliaia di siti che usano la soluzione di bitpay.com per vendere su internet con bitcoin. Wikileaks accetta donazioni in bitcoin. The Pirate Bay accetta donazioni in bitcoin, bello in evidenza nella home page.

Con i bitcoin non salveremo l'economia del mondo.
Ma oggi un mondo senza bitcoin sarebbe un mondo un pò meno libero.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il bitcoin non esiste

Bitcoin non compatibile con lo Stato

Decentralizzazione: perché le reti stupide sono le migliori